Le domande da non fare ad un colloquio di lavoro in fisioterapia
Ecco, hai trovato un annuncio di lavoro presso un prestigioso studio di fisioterapia, nella tua città..mandiamo il curriculum, e vediamo se la nostra buona stella decide di mandare le cose per il verso giusto..
Come in tutti i lavori, purtroppo in Italia, le cose non vanno benissimo, e differentemente rispetto ad alcuni anni fa, trovare lavoro in campo fisioterapico è diventato spesso difficile.
Ricordo tanti anni fa, quando mi laureai, le cose erano diverse..ricordo che appena dicevo di essere uno studente di fisioterapia, la gente mi guardava con l’occhietto furbo..come per dire:”Beato te..il lavoro non mancherà “. Ricordo tante volte le persone che facevano i conti in tasca, pensando a quanto si guadagna per ogni paziente..e moltiplicando le ore lavorative..molti pensavano.. Che in breve tempo sarei diventato milionario.
le cose non sono andate proprio così..ma almeno oggi sono passato dall’altra parte..diventando un titolare di uno studio, e offrendo oggi io lavoro a qualche giovane collega che si affaccia al mondo del lavoro fisioterapico.
Diciamo, che fare colloqui, mi piace..ma non sono sempre rose e fiori..noto davvero tanto spesso nei ragazzi che si presentano da me, alcuni errori, che possono compromettere il buon esito di un colloquio.
Vediamo insieme quali errori evitare, sopratutto domande,sperando di offrire valore ai tanti ragazzi:
Di cosa vi occupate qui?
Domanda banale, e forse sintomo di poca cura nella scelta del posto in cui candidarsi. Nell’era di internet, è impossibile non perdere 10 minuti di tempo per guardare il sito internet di questo studio, e forse farsi un idea, dalle prestazioni offerte e di quale sia il core di questo studio o centro fisioterapico.
Ho fatto questo corso, o quel corso…sono bravissimo!
Ecco questo aspetto spesso mi fa cadere le braccia.. Essere un buon fisioterapista non vuol dire tirare fuori la sciarpa delle giovani marmotte,e mettere in mostra le spillette con i nomi dei corsi. Certo saper svolgere una mansione è importante..ma Spesso in fase iniziale, si apprezza di più la voglia di imparare, e comunque va dimostrato sul campo il proprio valore. Ho trovato spesso che tra il dire e il fare spesso c’è il mare..
Quanto guadagnerò?
LA domanda è lecita, in effetti, ma ci sono delle osservazioni da fare. Premesso che generalmente il titolare di uno studio serio, fornisce lui stesso il compenso in fase di colloquio, può verificarsi una dimenticanza, o comunque, la previsione di un valore da dare al lavoro che dipende da molti fattori. Infatti, il nostro lavoro, è davvero molto vasto, e talvolta il compenso potrebbe essere valutato in base alle reali capacità del candidato, sopratutto se parliamo di un neolaureato, o comunque con una piccola esperienza.
Inoltre questa domanda, può provocare nell’esaminatore un fastidio, rischiando di far apparire il candidato eccessivamente interessato all’aspetto economico, rispetto alla voglia magari di imparare e lavorare per aumentare il bagaglio di esperienze.
Io voglio prendere una vacanza.. quando potrò prenderla?
Davvero, questa domanda, è una di quelle che fanno crollare quanto di buono si è fatto durante il colloquio. Ancora non hai ricevuto una risposta positiva, e già, vuoi andare in vacanza? comprendo che magari sei stanco.. ma ti prego, non farla il giorno del colloquio… prima inizia a lavorare, dimostra il tuo valore, eppoi pensa ad andare in vacanza..
Che succede se non vado d’accordo con i colleghi?
Questa domanda denota forse qualche problema interpersonale, magari per esperienze negative in passato..La creazione di un Team vincente all’interno di uno studio è molto importante, e spesso è il frutto di anni di duro lavoro tra il personale e il titolare. Inserire un elemento di disturbo, potrebbe minare le basi. Tu assumeresti questo rischio?
Come sono andato durante il colloquio?
Davvero vuoi sapere in questa sede, come è andato il tuo colloquio? mi spiace, ma molto spesso, per quel posto di lavoro, si presentano molti ragazzi, per cui, probabilmente dovrai scontrarti con altri colleghi..
Attendi i fatidici 10 giorni, e semmai solo dopo, prova a contattare il centro..per sapere magari se ci sono novità.
Ricorda, porre un quesito intelligente è cosa buona e giusta, star zitti non lo è affatto. Dimostrati interessato e quantomeno potrai dirti soddisfatto di come è andato il colloquio; ottenere il lavoro è solo il passo successivo. Ricorda che la disponibilità lavorativa rappresenta un requisito che fa propendere verso un candidato rispetto ad un altro.Molto spesso, si raggiunge una certa padronanza nel gestire un colloquio solo dopo averne fatti tanti..per cui male che vada, aumenterà il tuo bagaglio culturale e di esperienze.
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.