Le 13 domande sulle onde d’urto più frequenti
Le onde d’urto, sono una terapia fisioterapica relativamente nuova in Italia anche se a dirla tutta sono anni che esistono sul mercato internazionale e sono famose per i grandi risultati in molteplici campi della medicina e rappresentano una validissima terapia.
Infatti le onde d’urto sono validate da una marea di studi scientifici che ne certificano l’efficacia in campi ortopedici quali le tendiniti del braccio, patologie come la spina calcaneare la tallonite o l’epicondilite.
Oggi ne voglio parlare a nome dell’ Mdm fisioterapia cercando di sfatare i falsi miti e piuttosto migliorare la comunicazione in campo fisioterapico.
1) Le onde d’urto, chiamate anche Eswt sono solo usate per curare patologie urologiche, oppure hanno altri utilizzi?
Bella domanda! Le onde d’urto nascono in urologia, e dobbiamo quindi a questa branca molto nello studio di questo tipo di tecnologia, ma ormai da oltre 10 anni sono sbarcate in campo ortopedico per la cura di davvero tante patologie, e nel nostro studio ne facciamo davvero un uso smodato!! Le usiamo per il trattamento degli esiti di protesi d’anca, nelle contratture muscolari del polpaccio, o negli strappi muscolari. trovo un uso interessantissimo anche nel trattamento dei Trigger point. Diciamo che siamo dei Fan accaniti!!
2) Le onde d’urto sono dolorose?
Posso rispondere che nessuno è mai morto di dolore da onde d’urto!! A parte gli scherzi direi che il dolore è uno di quei fattori che fa spaventare le persone, giustamente direi. Il nostro macchinario ha il vantaggio di riuscire ad erogare il numero di colpi necessario in un tempo molto ristretto.. Riducendo di fatto il tempo in cui si è costretti a sentire male durante la seduta. Certo Fanno male, non posso negarlo ma subire un trattamento di 5 minuti è differente rispetto ad un macchinario vecchio che permette un trattamento di 15-20 minuti.. Diciamo che la tecnologia ci è venuta molto in aiuto!!
3) Quante sedute massimo si possono subire?
In italia abbiamo il brutto vizio di catalogare e cercare di imbrigliare ogni aspetto all’interno di parametri fissi.. Diciamo che in Media un ciclo di onde d’urto può durare tra le 3-5 sedute. Ma se la problematica è molto fastidiosa e ormai cronicizzata.. potrebbero servire molte più sedute. Quindi la risposta è: Dipende!
4) Per guarire da una Tallonite, si devono usare solo onde d’urto?
Dipende eheh. Noi approcciamo questa patologia in una modalità graduale, iniziando con questa terapia, ma se dopo alcune sedute il dolore non è diminuito, si può passare all’utilizzo combinato con altre terapie come il Laser ad alta potenza, la Tecarterapia , ma sopratutto è importantissimo il contributo manuale del fisioterapista in grado di manipolare le articolazioni e la fascia plantare ed i muscoli del polpaccio.
5) Le Calcificazioni si rompono con le onde d’urto?
Pensando ai calcoli renali che se sottoposti a questa terapia, riesocno a rompersi e polverizzarsi, è pensiero comune che anche una eventuale calcificazione possa sgretolarsi e rompersi. In realtà non è così, o meglio possiamo trovarci a due situazioni diverse:
- Calcificazione iniziale: radiologicamente si può apprezzare una area bianca che fa pensare appunto ad un piccolo osso, neoformato.. ma in realtà la neoformazione calcifica altro non è che un gel di calcio, che se sottoposto a terapia d’urto eswt si “disorganizza” e tende a riassorbirsi gradualmente. per questo talvolta si ripete l’esame dopo mesi e la calcificazione sembra scomparsa.
- Calcificazione Vecchia: in questo caso il gel si è aggregato dando vita ad una formazione dura, che solo se sottoposta a grandi potenze potrebbe scalfirsi, a patto di sopportare un dolore troppo eccessivo. Più plausibile è un lavoro ampio che coinvolga le strutture adiacenti e migliori così lo scorrimento dei piani e riduca gradualmente il dolore, pur rimanendo stabile la calcificazione.
Si applica un’azione meccanica sulla zona mediante la terapia (una sorta di micro-massaggio su cellule e tessuti), in grado di stimolare alcune reazioni biologiche, fra cui effetto l’anti-infiammatorio, antiedemigeno ed antidolorifico, oltre a migliorare localmente la microcircolazione.
6) Ho fatto già qualche seduta, ma ancora ho male. Devo cambiare terapia?
Sembra strano, ma in realtà il trattamento con ESWT non è un trattamento sul sintomo, piuttosto è un trattamento che agisce sulla causa determinando una reazione corporea. È possibile un miglioramento graduale durante il trattamento, ma a volte al termine delle sedute, si ha ancora male. Bisogna allora valutare col terapista se eseguire altre sedute, oppure attendere una settimana 10 giorni per valutare la risposta al dolore offerta da corpo.
7) Se faccio onde d’urto, forse non mi opero?
Talvolta, se la situazione lo permette, è possibile che si verifichino delle condizioni che risolvono il sintomo doloroso e quindi migliorando il motivo per cui ci si rivolge al chirurgo, si decide di non infierire, operando chirurgicamente il soggetto.
8) Le onde d’urto sono tutte uguali?
No, esistono macchinari differenti, con potenze differenti e specificità molto diversa. Sarà importante accertarsi sulla marca e sulla potenza erogata, per evitare di perdere tempo e soldi.
Esistono sul mercato le onde d’urto balistiche e le onde d’urto radiali. In passato esisteva una grande differenza tra queste terapie, ma oggi, tale situazione è stata appianata da alcune case come Ems che hanno prodotto manipoli con tecnologia proprietaria in grado di focalizzare l’onda ed essere molto precise.
Esistono casi che necessitano di una ulteriore specificità per cui , a quel punto si richiede una onda d’urto più precisa e potente, ma per patologie come Tallonite, spina calcaneare, fascite plantare, tendiniti, epicondilite, direi che le radiali con manipolo focalizzato sono ottime e più economiche.. a patto che a farle sia un fisioterapista bravo ed esperto!!
9) Devo trovare un fisioterapista esperto?
Si decisamente!!! Avere un ampia casistica, aiuta certamente ad inquadrare al meglio la problematica, e sopratutto migliora la tecnica, che non è standard, ma frutto spesso di esperienza. Non bisogna cercare un fisioterapista qualunque, piuttosto un collega che offra “garanzie”.
10) Possono verificarsi effetti collaterali ?
Direi di no!! sono una terapia abbastanza sicura, non va esagerato però in intensità..e probabilmente rispettare il dolore del paziente è un metro che deve essere preso in considerazione da chi esegue la terapia. Con questo non dico che non devono far male.. ma accanirsi no! Cercate di fidarvi del vostro fisioterapista, se vi ispira fiducia..saprà lui quanto e come fare la terapia!! Talvolta in casi eccezionali in cui è presente una fragilità capillare si può verificare una condizione che porta alla formazione di ematomi. Se si insiste troppo sull’osso è possibile un lieve edema della spongiosa ossea, che va valutato e gestito al meglio.
11) Quali altri campi di applicazione esistono per la terapia d’urto?
Oltre il campo ortopedico e urologico, possono essere usate in campo dermatologico per le cicatrici, e in campo estetico per curare assieme al linfodrenaggio disturbi circolatori come la cellulite o gli accumuli di grasso.
12) È possibile che al termine o dopo giorni peggiori il sintomo?
Talvolta può capitare, e basterà informare il fisioterapista per attuare le strategie corrette alla gestione del sintomo. Certo sottoporsi a sedute di onde d’urto ad alta potenza con guida ecografica riduce di molto il rischio di un peggioramento del sintomo
13) Dopo la seduta potrò camminare e tornare a piedi a casa?
Assolutamente si!! anzi, se fatte correttamente, è probabile che si avverta pochissimo dolore, e si abbia un miglioramento del sintomo anche temporaneo.. Lo shock tissutale serve appunto a questo!!
Conclusioni
Ci sentiamo di consigliare assolutamente questa terapia per risolvere il problema in maniera efficace e sicura!!
Se sei di Roma, ti aspettiamo per una valutazione e un consiglio, e perchè no, per trattarti con questa fantastica terapia!
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.