Cicatrici: prevenzione e trattamento
Cosa sono le Cicatrici
La cute o pelle costituisce il rivestimento più esterno del nostro corpo. Nell’uomo è l’organo più esteso dell’apparato tegumentario e svolge varie funzioni come mediatore tra l’organismo ed il mondo esterno. Qualsiasi danno che coinvolga il derma e la giunzione dermo-epidermica comporta inevitabilmente la comparsa di cicatrici.
Dal punto di vista medico le cicatrici possono distinguersi in relazione al tipo di processo di cicatrizzazione avvenuto. Questo processo può essere normale e cioè produrre un esito cicatrizzale congruo con la ferita stessa oppure può produrre una eccessiva riparazione (cicatrice ipertrofica) oppure una riparazione carente (cicatrice atrofica).
La cicatrice è normalmente liscia, di colorito tendezialmente più chiaro rispetto alla pelle circostante, non ha anessi cutanei (peli e ghiandole). Rispetto al piano cutaneo la cicatrice può apparire piana, rilevata o infossata.
Quando il processo di cicatrizzazione subisce delle anomalie si assiste alla generazione di quelle che vengono denominate cicatrici patologiche.
Cosa sono le cicatrici ipertrofiche, le cicatrici cheloidee e le cicatrici da acne?
Possiamo distinguere 4 tipologie di cicatrice patologica:
- Cicatrice ipertrofica: le cicatrici di questo tipo normalmente si formano a seguito di un proceso di guarigione meccanicamente stressato. Si formano più comunemente nelle ferite legate alle articolazioni. Si manifesta come un’alterazione rossa, dura e rilevata che normalmente non oltrepassa i limiti della cicatrice iniziale. Compare dopo circa 1-2 mesi dalla guarigione completa ed è associata a dolore e prurito di diversa intensità.
- Cicatrice cheloidea (cheloide): spesso nel linguaggio comune si confonde il termine cheloide con quello della cicatrice ipertrofica. Il cheloide è una cicatrice esuberante che copre una superficie maggiore della ferita che ha l’ha causata. Si forma in soggetti predisposti a seguito di traumi o lesioni cutanee anche minori. L’aspetto delle cicatrici cheloidee è sgradevole (lucide, rilevate e liscie). La presenza del cheloide non è in senso stretto una malattia ma dato che può crescere anche molto può interferire con il movimento normale delle eventuali articolazioni coinvolte.
- Cicatrice atrofica: le cicatrici atrofiche sono leggermente avvallate a causa di una mancanza di collagene. In questi casi, il tessuto cicatriziale copre la ferita ma non viene prodotto tessuto a sufficienza a riempire completamente l’area danneggiata. Le cicatrici atrofiche sono particolarmente comuni dopo l’acne o la varicella.
- Cicatrice retraente: e’ caratterizzata da una retrazione cutanea con riduzione della superficie ed ha come sede tipica le aree articolari sottoposte a flessione o estensione. Essa provoca un deficit funzionale soprattutto quando interessa regioni come il collo, l’arto superiore, la mano e l’arto inferiore.
Cicatrici e squilibri posturali
La pelle è un fondamentale recettore del sistema tonico posturale, la presenza di cicatrici costituisce un disturbo a tale recettore. Per cicatrice patologica o tossica si intende una cicatrice che perturba l’organismo e induce disturbi clinici e posturali, può essere considerata un vero e proprio corto circuito nervoso, in grado di disturbare i grandi sistemi di trasmissione delle informazioni nell’organismo.
Quali sono gli squilibri che possono provocare le Cicatrici?
Le cicatrici patologiche, possono squilibrare l’organismo a vari livelli:
- Squilibrio POSTURALE, per l’azione sui recettori cutanei e l’effetto perturbante sul sistema tonico posturale.Infatti, a livello posturale, una cicatrice retratta, ipertrofica o cheloide è in grado di stirare i recettori cutanei e provocare afferenze propriocettive ed esterocettive alterate.Il sistema tonico posturale viene così disturbato da queste afferente e la risposta muscolare anomala, ha lo scopo di detendere la cute e gli esterocettori stirati .Tale risposta anomala è in grado di generare delle dismetrie funzionali e addirittura generare una falsa una curva scoliotica.Neutralizzando la cicatrice patologica, si ottiene la scomparsa della dismetria e della curvatura scoliotica “adattativa”, valutabile sia radiologicamente che clinicamente.
- Squilibrio MUSCOLO-FASCIALE, per la fibrosi e quindi la conseguente difficoltà di estensione localizzata del tessuto.A causa della fibrosi della cicatrice, la catena muscolo-connettivale presenta zone di minore elasticità, generando un disturbo localizzato che si ripercuote sempre a livello globale, sull’equilibrio delle catene cinetiche in toto.
- Squilibrio LINFATICO, per l’ostacolo sul deflusso linfatico locale. Infatti una cicatrice patologica può alterare il deflusso linfatico locale: la stasi linfatica locoregionale in corrispondenza della cicatrice è documentabile con linfoscintigrafia.
- Squilibrio ENERGETICO, per l’effetto barriera sulla circolazione energetica; facendo riferimento alla Teoria dei Meridiani, una cicatrice può provocare un’interferenza energetica.Quando un meridiano viene attraversato da una cicatrice, specie se ipertrofica, si ha un “effetto barriera”, con conseguenze legate al disturbo della circolazione energetica.
- Squilibrio ENDOCRINO E METABOLICO, per l’anomala secrezione di adrenalina e l’ipersimpaticotonia (aumento dell’attività del sistema simpatico e parasimpatico) che può provocare;Infatti, sfiorando una cicatrice “tossica” con del cotone, si provoca una reazione arteriosa rilevabile al polso (Ipo V.A.S., caduta del polso radiale), causato da una secrezione di adrenalina.Questo fenomeno può diventare cronico in virtù del cosiddetto “effetto vestito”.Lo sfioramento dei vestiti sulla cicatrice durante i movimenti innesca una “pompa” anomala per l’adrenalina.Ciò permette di capire molti disturbi associati, come ad esempio l’obesità, perchè l’adrenalina dà una piccola ipoglicemia permanente, con conseguente tendenza ad assumere carboidrati. Altre patologie osservate sono:
• Distonie neurovegetative
• Ipertensione o ipotensione arteriosa
• Spasmofilia
• Dermalgie riflesse
• Blocchi vertebrali
• Cefalee
• Emicranie
• Fatica cronica
- Squilibrio PSICOLOGICO, in quanto la cicatrice può essere legata ad un trauma emotivo o ad un vissuto doloroso profondo, ovvero uno stato di disagio interiore irrisolto e di tensione emotiva, legata all’evento che ha provocato la cicatrice (intervento chirurgico, trauma, incidente). La cicatrice può essere intesa come una forma di memoria dei tessuti rispetto ad un trauma emotivo e ad un evento doloroso e si tratta di vere e proprie cicatrici intoccabili, per il fastidio che il paziente avverte.
Tempi di Guarigione di una cicatrice
Va detto che generalmente in assenza di fattori che rallentano la cicatrizzazione (infezioni batteriche, diabete, disturbi della coagulazione, ecc ecc), il processo di chiusura di una cicatrice, è compreso tra i 10-15 gg, tant’eè che tale tempistica è considerata standard nella rimozione dei punti di sutura. Ma una volta rimossi i punti, la cicatrice non è realmente guarita, e ci vogliono almeno altri 15 gg per la caduta delle crosticine, e la guarigione del tessuto. Generalmente però affinchè la cicatrice possa essere considerata guarita definitivamente, ci vogliono non meno di 6 mesi, e talvolta non sono neanche sufficenti.
Vanno tenuti in considerazione fattori come la localizzazione della cicatrice, la grandezza, e sopratutto il buon lavoro chirurgico di sutura dei vari tessuti cercando di rispettare i piani tissutali e sopratutto cercando di favorire lo scorrimento delle varie strutture fasciali e muscolari al fine di limitare al massimo il rischio di aderenze.
Cosa Sono le Aderenze Cicatriziali?
Le Aderenze Cicatriziali sono un grave problema e complicanza di ogni intervento chirurgico che necessita di un taglio della cute. Possiamo definire aderenze Cicatriziali, quelle particolari cicatrici costituite da fasci di tessuto fibroso che si formano fra tessuti, organi o articolazioni che connettono aree anatomiche normalmente non collegate tra loro, determinando un grave problema di scorrimento e movimento dei tessuti circostanti.
Il meccanismo patologico più frequente è certamente il taglio chirurgico e la sutura non perfetta che oltre a bloccare i tessuti, determina con il sanguinamento e la presenza di fibrina, la formazione di una specie di “colla” che unisce i tessuti e determina la comparsa di Aderenze cicatriziali.
Le zone dove maggiormente compaiono le aderenze, sono sicuramente l’addome per via dei tessuti che devono essere tagliati prima di raggiungere i visceri, e le articolazioni come spalla e ginocchio in cui spesso le aderenze vanno a limitare proprio i movimenti funzionali determinando la comparsa di patologie infiammatorie come la Capsulite adesiva o le limitazioni articolari in flessione o estensione del ginocchio.
Come Eliminare o Togliere le Cicatrici:
Purtroppo ci piace essere molto sinceri e non illudere i nostri lettori: Le cicatrici non possono essere eliminate! Possono invece essere soggette a dei trattamenti che nascondono la cicatrice in altre aree del corpo (magari una piega cutanea..), oppure possono essere trattate per rendere l’aspetto meno evidente.
Il primo aspetto che però deve essere rispettato, è la realizzazione chirurgica di una cicatrice che rispetti la zona in cui è presente mediante uno studio a priori dell’area. Per questo sopratutto in caso di interventi in zone del corpo molto evidenti è sempre bene richiedere la presenza di un chirurgo plastico, che studierà il caso e cercherà di nascondere il danno tissutale, oltre a suturare la pelle con tecniche efficaci al fine di ridurre al minimo l’impatto visivo.
Il secondo aspetto da tenere in considerazione è certamente quello di rispettare i tempi di guarigione senza affrettare i processi fisiologici, e non andando a rimuovere manualmente le piccole crosticine.
Per provare a ridurre l’impatto visivo e provare ad eliminare visivamente le cicatrici, é frequente l’uso di creme ed unguenti che facilitano il processo di guarigione
Trattamenti per cicatrici
Per il trattamento delle cicatrici esistono molteplici alternative di cura, non ci sono dei metodi standard quindi analizzeremo i vari approcci terapeutici esistenti.
come posso migliorare l’aspetto ed il colore della mia cicatrice?
Premettendo che il trattamento chirurgico è uno degli ultimi strumenti ai quali ricorrere, ricordiamo che esistono molti trattamenti fisioterapici e prodotti farmaceutici che permettono di prevenire la formazione di aderenze, cicatrici ipertrofiche, cicatrici retraenti e cheloidi.
Il più importante e semplice di questi è il massaggio della cicatrice, effettuato localmente sulla cicatrice, più volte al giorno, da iniziare non appena la ferita è completamente chiusa e da continuarsi per sei mesi. In più è possibile utilizzare speciali cerotti di silicone, disponibili in diversi formati. A questi trattamenti si affianca l’uso di creme per cicatrici al silicone, utili soprattutto per schiarire la cicatrice. Altri trattamenti specifici sono la vacuum terapia in caso di cicatrici adese, lo stretching manuale o tramite tutori se la cicatrice è retraente, o il massaggio trasverso. Tutte queste metodiche devono essere effettuate da un Fisioterapista qualificato.
Ecco un esempio di trattamento manuale per curare le cicatrici. Tale trattamento è di esempio e può essere replicato su qualunque zona del corpo:
A cosa serve il laser per cicatrici?
I recenti progressi nelle tecnologie ottiche hanno prodotto sistemi laser in grado di ottimizzare l’aspetto delle cicatrici da varie eziologie. Il trattamento laser può iniziare già a partire dal momento iniziale della lesione fino a molti anni dopo l’evento. In uno studio è stato usato il laser pulsato di lunghezza d’onda da 585 nm, che danneggiava selettivamente il microcircolo delle lesioni senza provocare nuove cicatrici, riducendo in modo significativo eritema, prurito e il volume delle lesioni trattate senza recidiva a 6 mesi.
Il laser per le cicatrici è un supporto molto importante se usato tempestivamente e sopratutto in maniera adeguata. Infatti la sua azione è quella di sfiammare velocemente il tessuto che ha subito il trauma, andando a ridurre il pericolo di complicanze come i keloidi. Proprio la fase infiammatoria è quella che reagisce meglio alla laserterapia, e possiamo individuarla facilmente guardando la cicatrice e notando se ha un colore rosso violaceo.
Come usare le creme per curare le cicatrici?
Esistono tantissimi prodotti sul mercato destinati alla riduzione delle cicatrici e alcuni hanno dimostrato di funzionare. L’applicazione di questi prodotti deve essere costante e va associata sempre all’ uso di una protezione solare quando si è all’aria aperta. Il sole danneggia la pelle e scurisce le cicatrici peggiorandole. Tra questi prodotti va segnalata l’esistenza del gel per cicatrici, che rispetto alle più classiche pomate può offrire dei risultati di qualità molto superiore.
Questi prodotti farmaceutici se applicati durante il trattamento fisioterapico vedono enfatizzate le loro proprietà antinfiammatorie e rigenerative e costituiscono un ottimo aiuto al lavoro fatto con il massaggio, lo stretching e la laser terapia.
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David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.