Intervista Irma Bencivenga
Ciao Irma, è un piacere scambiare quattro chiacchiere con te, Sei una collega molto attiva sui gruppi di fisioterapia e spesso sono in accordo con il tuo modo di pensare e intendere la Fisioterapia.. per cui eccoci qui oggi a Parlare di te, del tuo modo di interpretare la riabilitazione e dei progetti futuri.
Non è mai bello chiedere l’età ad una donna, per cui non lo farò, ma tuo malgrado ti trovi un po’ come me tra due generazioni di terapisti, quelli che nascono come “Massaggiatori” con le mani sempre sporche di olio, e quelli moderni che invece grazie a tante nuove scoperte sulla fisiologia, tecniche di varia natura hanno tante frecce al loro arco da poter “Usare” per aiutare i propri pazienti nelle loro patologie quotidiane. Ci puoi raccontare il tuo percorso professionale, e di cosa ti occupi ora?
I:Oh grazie innanzitutto per l’ intervista e mi fa piacere che siamo in accordo su molti aspetti.
Beh si noi imparavamo a fare i massaggi e sporcarci le mani di olii oltre a lavorare come tirocinanti in sala intensiva o sui pazienti in coma perché nessuno voleva trattarli…non cercavamo ebm su tutto ciò che ci veniva proposto… al contrario davano per oro colato tutto quello che i prof ci insegnavano.
Oggi grazie anche alle varie tecniche e apparecchi usati in chirurgia sappiamo molto di più rispetto a ieri sull’ interno del corpo su fisiologia e biomeccanica.
Il mio percorso professionale? Titolo Equipollente al Diploma di laurea in fisioterapia, Master di Posturologia a ‘La Sapienza’ nel 2006,
4 corsi Mezieres con 4 docenti differenti, corsi di Oro-maxillo-facciale e ATM sono stati già da subito la mia passione e ne ho fatti tanti… ma ora mi piace molto di più condividere ciò che ho imparato con più la mia esperienza, e mi occupo di disturbi cranio-cervico-mandibolari da quando lavoravo a Roma nel 2006. Poi mi sono dedicata allo studio della fascia con corsi sull’ induzione miofasciale e trattamento fasciale ed ecco il corso su ‘il trattamento delle cicatrici’.
Poi altri corsi formativi che rimando alla visione di chi vuole sul curriculum che si trova su Google Per non annoiarvi qui.
Oltre ad una Terapista, sei anche un osteopata, e insegni assieme ad un provider (Fisiocorsi) che conosco personalmente da oltre 15 anni, e visto che il mercato è durissimo, credo che tale scelta sia molto importante. Perché hai deciso anni fa di intraprendere anche la carriera di docente, piuttosto che tenere per te, i concetti che insegni ai tuoi corsi?
Un paziente un giorno mi disse che la conoscenza dev’ essere tramandata altrimenti muore con e dentro noi..solo divulgando la propria sapienza ed esperienza si perpetua quello che poi ci ha portato ad essere chi siamo, perché anche noi abbiamo avuto degli insegnanti e che INSEGNANTI.
E devo molto a fisiocorsi perché ha sempre creduto in me e mi ha appoggiato nelle varie proposte.
Sono legata anche da una profonda amicizia con lo staff di fisiocorsi. Per chi mi conosce bene sa che io do fin troppo, infatti mi piace fare un associazione con il mio modo di fare ad una spugna, cerco di assorbire tutta l acqua possibile attingendola da ogni fonte e poi rilasciarla tutta a poco per volta ai discenti che scelgono di frequentare i miei corsi e termina il corso quando dalla spugna strizzata non esce neppure una goccia d acqua.. Ti dirò di piu, una sera a cena tra colleghi insegnanti uno di loro mi fece una domanda: ma tu nei tuoi corsi dai tutto?? Io: certo cerco sempre di mettermi dall’altro lato, al loro posto io pretenderei tutto anche se alcune cose si comprendono a tappe.
Lui interdetto.
Il comune denominatore nei corsi da te tenuti, è un certa attenzione alla postura, mediante alcune tecniche che aiutano a limitare dei fattori che possono influenzarla come il trattamento dell’articolazione Atm, il trattamento delle cicatrici, ecc ecc
In che modo credi che delle disfunzioni possano così tanto influenzare la postura?
Se si vede il corpo per quello che è un unità indiscindibile dove l’omeostasi e la transegrita’ sono i principi che regolano l’equilibrio dinamico faccio io la domanda a te: come possono delle tensioni fasciali quali conseguenti a aderenze tessutali legate a cicatrici o meno oppure delle asimmetrie cranio-mandibolari in seguito a plagiocefalie, a traumi o a difetti di funzione del suddetto distretto non influenzare in senso ascendente/discendente l’ intero corpo?
Parliamo di Atm, quanto questa semplice articolazione può influire in molte patologie? Nei tuoi corsi, integri tecniche strutturali fasciali, o..
Sono stata pochi giorni fa ad un importante appuntamento annuale tenuto a Parigi sull’ anatomia settoriale dell’ ATM dove hanno relazionato i grandi del settore e come è stato bello vedere che ognuno faceva riferimento alla multidisciplinarieta questo perché l articolazione cranio- mandibolarie mette in relazione vari distretti: dalle ossa carnali e relative suture all’ osso ioide, dalle ossa facciali al rachide cervicale, dalla mandibola al torace- ti ho elencato solo il collegamento osseo, immagina le strutture fasciali nervose e vascolari e la loro connessione, nel mio corso sull’ ATM do molta importanza alle catene miofasciali ma anche alla vascolarizzazione del distretto, il primo e più grande osteopata A. T. Still diceva: L’arteria è suprema e secondo tale principio, all’origine di un disturbo vi è sempre un’alterazione della microcircolazione, la quale instaura lentamente una sofferenza funzionale della struttura o dell’organo (non evidenziabile clinicamente), responsabile a sua volta di adattamenti dell’architettura tessutale, fino a determinare nel tempo l’insorgenza di una patologia.
Trovi anche tecniche manuali sui distretti dell’ apparato stomatognatico sia sulle ossa sia sulle articolazioni che sui muscoli nonché sui nervi e sulle fasce inoltre si cerca di …..beh non posso mica rivelare tutto. Ti invito a seguirlo e a fare critica costruttiva così potrò solo migliorarlo, accetti?
Mi farebbe molto piacere venire e recensire il tuo corso..Magari accetto!!
Immaginiamo una giornata tipica di Irma, presso il tuo studio,hai imparato ad usare anche elettromedicali, oppure hai sempre l’orticaria, quando ti avvicini a questi strumenti?
Assolutamente nessun orticaria uso la tens quando lavoro sull’ atm è in alcuni casi (patologie infiammatorie) alcuni minuti di tecar-terapia.
E credo molto nella magnetoterapia per alcuni tipi di patologie come l’osteoporosi, lesioni da ustioni o deficit di nutrimento tessutale. Per tutti gli altri elettromedicali lascio spazio al fisioterapista che condivide lo studio con me.
Se tu avessi un figlio che ha deciso di intraprendere la carriera della propria madre, come lo consiglieresti, per diventare un ottimo terapista?
Gli consiglierei di sporcarsi le mani come ho fatto io…imparare a “palpare” tutti i pazienti a toccarli per riconoscere le tipologie diverse di tessuto…di entrare in sintonia con ogni corpo…capire e percepire il bisogno di ognuno..insomma intraprendere il percorso di studio in osteopatia, ma non senza integrazione posturale, solo così verrà rispettata l’omeostasi e la tensegrità corporea…Vanno di pari passo! Forse consiglierei di studiate sia in Italia ma poi di cercare lavoro altrove per la condizione in cui viviamo.
Non so come faremo a lavorare fino a 65 anni.
Il titolo di Fisioterapista lo hai accantonato, oppure lo porti sempre con te con orgoglio?
Quando mi presento dico che sono innanzitutto fisioterapista e poi osteopata.
Tutti possono diventare osteopati, vedi quante scuole e pseudoscuole che ammettono chiunque senza nessun test di ammissione, mentre per essere fisioterapista devi sostenere un test che solo quello vale tutta la laurea. Poi lascia che tratto i pazienti con principi di terapia manuale osteopatica. Diciamo che mi definisco come pensiero un terapista manuale che attinge molto anche dagli studi in posturologia.
Quali sono secondo te i corsi post laurea che non dovrebbero mancare nel bagaglio culturale di un ottimo Fisioterapista?
Beh dipende dall’ orientamento che ognuno vuole dare alla propria professione, sono così tanti i corsi in commercio e le strade da percorrere che le scelte sono dettate dalla propria indole. Certo non può mancare Il PERFETTI o Il MEZIERES metodi storici ma i cui principi li ritrovo nella pratica quotidiana.
Come per chi si vuole occupare di postura non conoscere le fasce e catene miofasciali, stessa cosa chi si avvicina alla terapia manuale, nel mio corredo fisioterapico ci sono tanti corsi fatti che sembrerebbero in antitesi tra loro, ma possiamo trarre cose utili da ognuno e saperle applicare….la sapienza non è altro che la conoscenza messa in pratica è per come la vedo io non si smette mai di conoscere.
Secondo te come evolverà la fisioterapia nei prossimi anni e quali saranno le nuove frontiere?
Sarà robotica e riportato tutto ai numeri così da poter misurare e scientificizzare, cosa molto importante perché così il nostro lavoro la nostra categoria la nostra professione potrà avere una voce in capitolo nel marasma che vige ora.
Ti ringrazio Irma per la tua disponibilità, e soprattutto per le risposte che hai deciso di darci
Ringrazio te David per aver dato la possibilità a me di farmi conoscere e ai nostri colleghi conoscere una delle poche donne italiane che insegna nel nostro settore e non solo in Italia.
David Di Segni
Fisioterapista – Posturologo Specializzato nella cura del dolore cronico senza uso di Farmaci, che opera nel campo ortopedico presso studio Mdm Fisioterapia di Roma dal 2003. Iscritto all’albo con N. 2096 della sezione di Roma. Biografia completa.